Classificazione sismica degli edifici esistenti.
Le linee guida
Il documento sulle linee guida richiede ai professionisti di determinare una classe di rischio confrontando un indice rappresentativo del costo dei danni che si accompagnano al superamento di ciascuno stato limite (è questa la vera novità) con l’Indice di sicurezza ottenuto come rapporto tra la PGA di capacità allo SLV e la PGA di domanda prevista dalla norma sempre allo SLV. In funzione del peggiore di questi 2 parametri si attribuirà la classe di rischio: sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto.Il documento finale è di sole 12 pagine, con l’obiettivo di favorirne l’uso e lasciare ampia libertà tecnica al professionista. Sostanzialmente l’ingegnere incaricato dell’attività deve effettuare una valutazione di sicurezza per lo stato limite di danno (SLD) e per lo stato limite di salvaguardia della vita (SLV), sia nello stato di fatto sia nello stato di progetto, nel rispetto di quanto previsto dalle norme tecniche delle costruzioni.Il professionista potrà quindi effettuare l’analisi di vulnerabilità dell’edificio o comunque dell’unità strutturale ai sensi di quanto previsto dal capitolo 8 delle NTC e della allegata Circolare; ciò va fatto con riferimento alla struttura nello stato di fatto e nello stato di progetto. Con gli stessi principi e le stesse conoscenze richieste per trattare le strutture esistenti secondo le NTC, può, utilizzando la metodologia delle linee guida, individure la classe di rischio pre e post intervento. A seconda degli interventi progettati, si può migliorare la classe dell’edificio.
Le classi di rischio
Previste otto classi di rischio (da A+ a G), due in più della prima versione, con introduzione della classe A+ sul modello della certificazione energetica. Per accedere allo sconto, servirà una valutazione dell’edificio e, una volta effettuati gli interventi di messa in sicurezza, una diagnosi sui migloramenti ottenuti. A seconda del miglioramento ottenuto (una classe, due classi, ecc) scatterà un diverso bonus, che potrà arrivare anche all’85% se i lavori sono riferiti a parti condominiali comuni.