Ho accolto con grande piacere l’invito rivoltomi dalla Scuola Media Nicolò De Conti, dell’Istituto comprensivo Chioggia 4. Mi è stata data l’opportunità di condividere alcune esperienze con i ragazzi, a valle di un loro percorso sul tema della relazione tra attività umana e conseguenze sull’ambiente naturale, rischio e disastri. Questo percorso li ha impegnati per più mesi e si è concluso con la visita alla diga del Vajont, dove hanno potuto concretamente vedere gli effetti di un disastro che ha ben poco a che fare con l’aggettivo “naturale”. Ho condiviso con loro l’importanza di comprendere con di fatto ” i disastri non sono naturali”, lo possono essere gli eventi, come un terremoto, un tornado, un uragano, una forte inondazione, ma in genere essi si trasformano in disastri quando coinvolgono territori e città, vulnerabili per come sono stati costruiti, vulnerabili per come sono governati, vulnerabili per le iniquità sociali presenti… Ho mostrato anche come i mezzi tecnologici, la diffusione delle informazioni, la coesione sociale possono aiutare, se opportunamente usati, a sviluppare la capacità di affrontare e superare eventi drammatici anche non previsti. Mi ha stupito l’attenzione dei ragazzi, ancora molto giovani, su questi temi e il loro coinvolgimento nel formulare domande, anche con riferimento alla realtà quotidiana della loro città. I ragazzi non sono solo una speranza verde, mi hanno arricchito con una iniezione di “resilienza…”.

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